Bilico
La domenica cammina in punta dei piedi, in bilico sul confine teso e sottile tra una metà pomeriggio e l’inizio di una sera finale.
Il campionato è alla sua penultima giornata.
Ogni frase è stata detta mille volte e mille volte ascoltata.
Il geco blu del tempo è immobile sulla parete, aspetta che qualcosa si muova per sferrare il suo innocuo attacco.
Il veliero di cristallo sulla mia scrivania, a dispetto della sua aria tracotante, non sa dove dirigere le sue vele spiegate.
Ed è subito sera.
buona serata allora..
Il veliero di cristallo sarà tracotante, ma è molto fragile, per questo motivo indugia tanto sul dove andare, ma le sue vele spiegate vogliono portarlo da qualche parte il più presto possibile. Spesso mi domando se le direzioni scelte a caso, non siano poi tanto peggio di quelle lungamente ponderate. Buona sera, cara.
bella domanda. io se ci penso scopro di avere sempre fato scelte anche importanti sull’onda dell’istinto. se poi l’istinto ha funzionato, cosa dire, spesso sì.
Io penso che ciò che chiamiamo istinto, non è altro che la risultante inconscia dei nostri ragionamenti, e spesso il nostro inconscio bara di meno del livello cosciente. Spesso, ma non sempre.
preferisco la versione di celati: “avrei preferenza di no”.
avrei preferenza di no mi sembra brutto in italiano, con tutto il rispetto per celati 🙂
Confesso la mia crassa ignoranza, solo ora ho capito :-)) Mi consigli di leggerlo? Buongiorno, cara.
sì è un bel racconto. è anche breve. lo trovi nei miei link “qui torvate bartleby lo scrivano” è un file pdf.
Pensavo fosse un romanzo e il tuo link un abstract. Lo leggo subito (subito appena posso ;-).
ciao b., oggi sei nei panni della meastra che dà consigli letterari (dai scherzo, qui c’è un sole spaccoso e invece dalla mia finestra vedo un muro acc…) buona giornata!
infatti sono nei panni della maestrina immaginami con gli occhiali la penna ed il registro per interrogare: “Viene viene….omero”
La maestrina dalla penna rossa 🙂
ouì ces’t moi (spero di averlo scritto bene se no la maestrina fa una grama figura) 😉
L’apostrofo, due lettere prima, l’accento sulla i, non ci vuole. Per il resto tutto ok. E la maestrina ha fatto una figura molto dolce, come suo solito 🙂 (ome’ non te la prendere dai :-D)
allora riprovo oui c’est moi (in effetti est è latino e non ci avevo mai fatto caso prima di adesso, l’avevo scritto un po’ all’inglese tipo genitivo sassone buffo a pensarci) grazie della lezione professore 😉
Mais de rien, ma chère, c’est toujours un plaisir. 🙂
wow! mi pare di sentirti!
azz qui si va sul français in mia assenza…mmmmh peppoz fai il bravo. b. che fai non ti lasciar circuire che poi son geloso… 😀
…e chi l’avrebbe dettp che mi fumavi pure Quasimodo? Lo sai che è mitica Quasi da Nobel! Baci, kick….
vabbè proprio fumato Quasimodo, mi fai arrossire, magari sono due giorni che si sta rivoltando nella tomba porello!
(senza parole) :-*
Meraviglioso! Mi hai trasmesso il senso dello scorrere del tempo…