Un unicorno blu.
E’ passato davanti alla mia finestra.
Mi ha guardato.
Ci siamo guardati.
Mi ha riconosciuto.
Ci siamo riconosciuti.
Adesso è con me, che vola sopra la mia testa, ogni minuto.
Mi chiedo ancora come sia potuto succedere.
Si sa, gli unicorni sono animali timidi e un poco diffidenti.
Io, di mio, sono un po’ scontrosa, anche se cerco di non darlo a vedere.
Quindi, non si sa bene questo prodigio come sia stato possibile.
Tuttavia…
Strano davvero…Noi che per lo più viviamo di illusioni prospettiche e disguidi percettivi, di asimmetrie congenite e sogni a poco prezzo, e quasi per una disarmonia prestabilita ignoriamo gli sguardi collimanti e saturati d’invisibile, noi giustamente non crediamo ai nostri occhi che s’accendono d’inesistente. Un unicorno poi, e per giunta blu, inedita variante! Quindi parliamo di te, perchè hai indubbiamente qualcosa che non va o qualcosa di speciale. Dal momento che o sei una vergine, come credevano i Medievali, che riservavano solo alle fanciulle illibate l’arcana facoltà di vedere l’improbabile animale, simbolo di sovrumana purezza o, addirittura, del Cristo stesso (c’è tutta una tradizione fatta da bestiari in questo senso); o sei in una sorta di stato di grazia, tremendamente innamorata o che so io, come dice un’altra tradizione, che fa della visione dell’unicorno la prova che si è vittima, più o meno lieta e innocente, del doloroso sentimento.
O forse, mysterium fascinans et tremendum, la mente innamorata del suo oggetto è in grado di dar vita, lei sola e solo per amore, a ciò che vuol vedere, il puro possibile, l’inesistente, come si dice nell’orfico sonetto del vecchio Rilke:
“E’ questo l’animale favoloso,
che non esiste. Non veduto mai,
ne amaron le movenze, il collo, il passo:
fino la luce dello sguardo calmo.
Pure “non era”. Ma perchè lo amarono,
divenne. Intatto. Gli lasciavan sempre
più spazio. E in quello spazio chiaro, etereo:
serbato a lui – levò, leggiero, il capo.
Neppure fu. Non lo nutrir d’avena.
Ma del suo “poter essere”, soltanto.
E questo infuse in lui tale vigore,
che dalla fronte, il niveo corno spinse.
Candido venne a una fanciulla incontro.
E fu – per lei – nel suo specchio d’argento.”
Un camaleonte distratto.
..dici che ci sono speranze anche per me di incontrarne uno, nonostante il mio caratterino?
:*
caro camaleonte distratto, le ipotesi che fai sono valide, al limite scarterei quella della vergine, e il buon vecchio Rilke (che a volte si parla un po’ addosso, ma a volte no) ha detto la parola definitiva “perchè lo amarono divenne”.
@baronetto: sono sicura che potrai vederlo, se è successo a me!
Ps. non è vero che hai un caratteraccio! per lo meno a me non è sembrato per niente!
prova a spegnere il condizionatore oppure se proprio non puoi farne almeno piuttosto che orientarlo orizzontalmente verso la tua testa, prova a direzionare il getto verticalmente. Ne avrai benefici
Nu vasill’
@mansarda:ehi! ma che, sei tornato? evviva!
@paciugo: si sono sicura di non essere io, almeno credo!
Meglio un bicorno per te,fidati…
Larvil
ha riconosciuto quella bambina dolce che eri……E CHE NON SEI PIù!!!
MiaAcidaQueen
😉
ago acido? ma no… è semplicemente passata la data di scadenza 🙂
tu sei tanta e genuina… e soprattutto belle tette complimenti… mi duole dovere fartelo notare … ma sono state quelle ad aver fatto colpo 🙂
io sarò scaduto caro giovane amico ranocchio, tu invece la scadenza l’hai superata il giorno stesso della tua nascita……prrrr
AgoDolceAccomodantePocoPermaloso
😉
Oddio Kermit ci prova con Bart ??
Ago è acido e scaduto?
Ma qui c’è del gossip :-))
Baci